L’Asse Intestino – Cervello
La Psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI), attraverso lo studio delle reciproche interazioni tra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario, è riuscita a spiegarci in che modo questi sistemi riescono a mantenere l’omeostasi nel nostro organismo, influenzando infine il comportamento e il nostro stato di salute o di malattia.
Che relazione c’è tra l’INTESTINO e il CERVELLO?
Questi due organi si trovano ad avere rapporti di immediatezza che effettivamente possono concorrere a giustificare la ricorrente associazione tra patologie della sfera psichica e quelle dell’apparato digerente.
Una prima evidenza del collegamento assiale intestino-cervello è quella di tipo nutrizionale. Alcuni dei neurotrasmettitori, molecole basilari per il funzionamento del Sistema Nervoso, derivano da amminoacidi essenziali che ricaviamo esclusivamente dalla demolizione delle proteine della dieta. Si comprende, quindi, come sia fondamentale il compito dell’intestino di fornire questi vitali precursori al cervello (Serotonina, Dopamina, Noradrenalina etc.).
I processi di degradazione del cibo sono affidati al Microbiota Intestinale, ovvero l’insieme delle comunità microbiche composte da batteri, virus e miceti che, per un ammontare di quasi 1 kg totale, abita lungo tutto il nostro apparato digerente. Infatti una flora intestinale alterata riduce la sintesi di diversi neurotrasmettitori.
Ad esempio, una maggiore decarbossilazione del Triptofano avvantaggia la captazione della Tirosina. Questa disbiosi nella captazione del Triptofano è fondamentale per la nostra sopravvivenza: in caso di pericolo si riduce la captazione di Triptofano, quindi la sintesi cerebrale di Serotonina. Questo ci rende ansiosi, il che vuol dire che l’ansia è una risposta positiva agli agenti stressogeni, ma se tuttavia questa disbiosi dovesse diventare cronica, l’intestino non riuscirebbe a ripristinare le condizioni iniziali.